Abbiamo recensito qualche giorno fa “Babysitting”, un’originale commedia
francese dove il rapporto fra il solito enfant terribile e l’adulto o
gli adulti imbranati viene trattato in modo piuttosto originale e in
parte imprevedibile.
Con questo film – “Io, lei e i suoi bambini”, 2005 -
rientriamo a pieno nel manuale: bambini terribili la cui principale
attività è mettere in fuga i pretendenti della madre, adulto maldestro
che per una strana sintonia viene alla
fine, ma solo alla fine, apprezzato dai fanciulli che ne sanciscono
l’ingresso in famiglia. E nel frattempo il lungo apprendistato:
dell’adulto che, inizialmente avverso, apprende a stimare e ad amare i
bambini, e dei bambini che, inizialmente decisi a distruggere l’intruso,
imparano ad apprezzarlo. E c’è anche un passaggio intermedio in cui i
bambini si dimostrano più adulti dell’adulto salvandolo da alcuni
maldestri incidenti.
Stavolta il manuale viene applicato a un film tutto
di protagonisti di colore, con Ice Cube a far da capofila e da
factotum, e si struttura nelle forme di un road movie dentro una vettura
sfavillante che alla fine sarà diventata una carcassa ambulante. E nel
corso del lungo trasferimento verso il Canada incontri strampalati ed
episodietti esilaranti. Il film ha avuto anche un sequel nel 2007.
Ice
Cube, rapper e musicista di successo, lo avevamo visto in ruoli
drammatici o d’azione pura (“Three kings” 1999 o “xXx2.The next level”,
2005), poi si è convertito alle commediole che in parte si autoproduce,
con risultati piacevoli e convenzionali per “film per famiglia” di
sicuro successo. Ci vogliono anche quelli!
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