Il panorama delle produzioni seriali sta ampliando l’orizzonte
produttivo più di quanto abbia fatto il cinema. E in questo la filosofia
di Netflix sta ottenendo notevoli risultati. Valgano per tutti le serie
di fabbricazione brasiliana di “Narcos” che, oltre a rivelare attori
autoctoni, hanno introdotto e promosso un nuovo modo di narrare,
ispirato alla realtà ma non ridotto tout court a “storiella” secondo le
regole dell’affabulazione tv. Ma è anche il caso di realizzazioni
made in Israele che non a caso, come “Homeland”, “Hostages” e altri,
sono state puntualmente “rifatte” dalla tv statunitense.
Ed ora questo
“Fauda” – il termine arabo significa caos - che dei purtroppo incombenti
e onnipresenti conflitti israelo-palestinesi fa materia di severo,
allucinante racconto televisivo. Ed è un racconto concitato, aspro,
violento, con personaggi inediti e attori antidivi per eccellenza. Gli
uomini delle squadre speciali del Mossad e i terroristi arabi di Hamas
si confondono in modo quasi indistinguibile per l’odio reciproco e la
mancanza di scrupoli che entrambi condividono e per le azioni violente
quanto immotivate che in fondo si assomigliano: valgano a macabra
esempio l’eccidio perpetrato durante il matrimonio arabo e le successiva
rappresaglia terroristica messa in atto dalla moglie della vittima.
La
serie mette sotto accusa con severità entrambi i fronti. Altro suo
merito innegabile è il realismo delle location e degli ambienti,
promosso anche dall’uso frequente della lingua araba. Insomma le serie
tv ci aiutano ogni giorno di più a prendere le distanze da un vecchio
standard romanzesco quanto retorico di narrare in generale l’azione e in
particolare i conflitti etnici, un tempo con attori “ariani” truccati
da asiatici, indiani o altro, ed oggi mettendo a frutto - ahimè! - il
terribile insegnamento della cronaca. Che è sempre meno
“cinematografica” ed entusiasmante. Non uso il termine “realismo” perché
una rappresentazione cinematografica o televisiva è sempre “racconto”,
quindi “mediazione”.
Personalmente ho interrotto la visione dopo i primi 5 minuti. Riprese traballanti manco se fossero fatte con lo smartphone, improponibile nel 2021 vedere una serie del genere su Netflix. Dopo 3 minuti hai la nausea da mal di mare.
RispondiEliminaSerie fatta bene,dove non esistono buoni o cattivi .
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