Figlia probabilmente degli sketch radiofonici la situation comedy (sit-com) è stato ed è uno dei generi portanti della televisione popolare americana: situazioni giornaliere e genericamente verosimili ricreate in un ambiente unico, di solito il soggiorno di una casa borghese, con pochissimi accessori, una scala che porta a un misterioso e invisibile secondo piano, una seconda stanza, uno striminzito giardinetto. E al centro le vicissitudini di una famigliola, genitori, figliolanza assortita: piccola peste, giovinetto/a birichino/a, mamma chioccia e papà sfaticato o sognatore e qualche vicino di casa, solitamente impiccione, come elementi fissi. Nel corso degli anni sono fiorite numerosissime sit-com più o meno inamidate o ossidate, con un po’ di esterni e qualche trasferta. Riprese in “quasi diretta”, spesso arricchite da risate fuori campo prodotte da un pubblico pilota e appositamente rinforzate. Attori scelti fra quelli più inclini a districarsi fra suggerimenti auricolari, tic, grimaces e cachinni. Fra gli esempi più attuali della rivisitazione della sit-com classica possiamo citare le varie stagioni di “Modern family”, con quella famiglia assortita e variegata di cui si celebrano le quotidiane avventure o, passando a un prototipo a cartoons, le avventure di quella impagabile famiglia che sono i “Simpson”.
E veniamo a “Cuckoo”, serie
inglese targata BBC, che è tutto questo e il contrario di tutto questo,
di cui ho terminato ieri sera la seconda stagione, molto difforme dalla
prima serie che puntava tutto su un personaggio principale poi sparito e
dimenticato. Ancora una famiglia circondata da amici – pochi e un po’
infidi -, ancora una madre possessiva e un padre sognatore e sfaticato,
con in più un deciso spirito trasgressivo e un pizzico di surreale che
non guasta: un giovane ospite un po’ strampalato, “traviato” o “educato”
da un guru, e poi un figlio sporcaccione e una figlia con problemi di
adattamento sentimentale.
Serie molto divertente, apprezzabile per la
scrittura originale che mescola le solite piccole prevedibili avventure
casalinghe, debitamente aggiornate, a un po’ di imprevedibile bizzarria,
e per gli attori, esagerati come da copione, ma che colpiscono nel
segno. Insomma a me ha francamente divertito. E vai con la terza
stagione
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