RED RIDING TRILOGY


  

Una serie antologica del 2009, tratta dai romanzi dello scrittore inglese David Peace. Mi correggo: non una serie ma una “trilogia”, definizione alquanto bislacca per tre film che hanno in comune i personaggi e la sigla Yorkshire che individua una regione a nord dell’Inghilterra particolarmente grigia e triste con atmosfere cupe e talora inquietanti e, a quanto pare, caratterizzata dall’estrema corruzione in seno alle forze di polizia. Tre film, personaggi che si rimandano dal 1974 al 1983, tre registi diversi e stili quasi opposti. 
Si comincia con la sofisticatissima storia del giovane giornalista che ingenuamente cerca di “far luce” quando tutti i poteri, polizieschi ed economici, vogliono che sia fatto buio. Naturalmente non può che finir male per il giornalista. 
A far luce ci riprova, nel secondo film, un Commissario spedito in piena giungla: stavolta lo stile è meno pretenzioso e la vicenda non è dissimile da quella di un qualunque thriller. Stessa fine del giornalista per il Commissario onesto e sprovveduto. 
Il terzo film ci spiazza veramente: è una sorta di versione riveduta e corretta dei primi due, con rimandi alle storie e ai personaggi. Stessa negativa conclusione. 
A parte le raffinatezze formali, qua e là più o meno accentuate, si tratta in fondo, riguardo alle atmosfere deprimenti e ai “finali” decisamente negativi, di tre “noir made in UK”. Un’esperienza singolare: tre romanzi trascritti con gli stessi interpreti ma con stili e declinazioni molto differenti fra loro. Al primo la palma di una ricerca di cinema più raffinata o se si vuole sofisticata.

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